Anche il segmento dei pick-up ha visto negli ultimi mesi un’accelerazione nella messa a punto di versioni equipaggiate con powertrain elettrici alimentati mediante batteria. Un fenomeno prettamente statunitense che fino a ieri vedeva la soluzione proposta da brand minori quali Rivian o Lordstown Motors, ma che nell’ultimo periodo ha visto scendere in campo i principali brand automobilistici. Ford e Chevrolet sono in dirittura di arrivo nella commercializzazione dei primi modelli elettrici, mentre Stellantis ha annunciato il lancio a breve del suo primo pick-up full electric a marchio Ram.
Una soluzione non esente da dubbi
Nonostante però le dichiarazioni altisonanti sulla svolta sostenibile di tale categoria di veicoli, buone a soddisfare obiettivi di marketing, la reale efficacia nell’applicazione del full electric nel segmento degli autocarri stradali “american style” è tutta da dimostrare. Al punto che anche il rivoluzionario signor Tesla, al secolo Elon Musk, pur essendo stato tra i primi a presentare un prototipo di pick-up elettrico, “Cybertruck” nel 2018, ha rinviato la produzione di anno in anno spostandola per ora al 2024.
Le criticità ovviamente ruotano attorno agli accumulatori, componenti che devono essere dimensionati in modo che possano assecondare sistemi propulsivi di alta potenza, fino a 600 cavalli, le cui coppie superano in molte configurazioni i mille newtonmetro sostenendo le autonomie di mezzi progettati per missioni di trasporto pesante e quindi strutturati sulla base di architetture heavy-duty. Da qui l’esigenza di disporre di pacchi batteria di grandi capacità che incidono a loro volta in termini di peso e ingombri sulle masse e le dimensioni dei pick-up. A conferma, le caratteristiche tecniche dei modelli lanciati dai brand che già hanno commercializzato versioni elettrificate dei propri veicoli.
Solo dieci quintali di carico
“F-150 Lighting” di Ford, per esempio, la cui produzione è stata avviata a metà dello scorso anno è un pick up da sei metri di lunghezza e quasi 30 quintali di peso a vuoto che nella versione entry level monta una batteria agli ioni di litio da quasi 100 chilowattora atta a sostenere motori da 452 cavalli di potenza e oltre mille newtonmetro di coppia promettendo un’autonomia dichiarata di poco superiore ai 350 chilometri a fronte di una capacità di carico di dieci quintali.
Quest’ultimo parametro risulta però inferiore di un buon 33 per cento al carico utile trasportabile da un “F-150” tradizionale la cui autonomia arriva ai mille chilometri se azionato da un “V6” serie “EcoBoost” da tre litri e mezzo di cilindrata capace di 450 cavalli di potenza e 700 newtonmetro di coppia. Il veicolo pesa inoltre il 15 per cento in meno vantando una capacità di traino di sei tonnellate contro le quattro della versione elettrica. Quanto sopra senza dimenticare che se i due veicoli restassero a secco quello tradizionale potrebbe ripartire dopo una sosta di rifornimento di dieci minuti mentre l’elettrico imporrebbe al driver una riposante pennichella prima di rendere nuovamente disponibili le sue batterie.
Non è detto che non inquinino
Seri dubbi gravano inoltre sull’elettrico a livello di emissioni di anidride carbonica equivalenti valutate sull’arco di vita del veicolo dato l’impatto nella produzione di un pacco batteria di così alta capacità. Le stesse considerazioni valgono poi anche per Chevrolet “Silverado Ev” che General Motors commercializzerà a partire dal prossimo autunno.
Presentato nel 2022, è proposto in una versione d’attacco mossa da motori da 510 cavalli di potenza e 834 newtonmetro di coppia cui si affianca una versione top di gamma che offre 664 cavalli di potenza massima e mille 60 newtonmetro di coppia rogati da motori sincroni a magneti permanenti alimentati con un pacco batterie “Ultium” da 200 cilowattora di capacità integrato nel pianale. Un componente la cui presenza assicura un’autonomia di 640 chilometri, ma che penalizza il pick-up in termini di portate rispetto alla versione tradizionale. Si parla di dieci quintali contro 500 chili e di capacità di traino che passano da sei tonnellate a quattro e mezza. Anche in questo caso c’è poi il problema delle soste di rifornimento che l’elettrico può ridurre a una sola ora ma disponendo di una wallbox di livello due, cioè operante a 240 volt, o colonnine veloci.
Tre giorni per la ricarica
In Italia la ricarica da rete domestica a tre chilowatt richiederebbe invece circa tre giorni. Da precisare che l’architettura del powertrain e le prestazioni di “Silverado Ev” riprendono quelle già offerte dal pick-up full electric commercializzato da General Motors sotto il marchio Hummer. In questo caso però il pacco batteria, sempre “Ultium”, vanta una capacità di 212 chilowattora, operando a 400 volt e accettando in fase di ricarica voltaggi fino a 800 volt e potenze fino a 350 chilowatt.
La vettura sfrutta inoltre la presenza di tre motori elettrici eroganti un totale di mille cavalli di potenza e mille 900 newtonmetro di coppia, pesa quaranta quintali in ordine di marcia e prometta un’autonomie che si attesta intorno ai 530 chilometri, prestazioni che dovrebbero riconfermarsi anche per il modello “Sierra Ea”, gemello di “Silverado Ev” che Gmc ha intenzione di commercializzare a partire dal 2024. Viene offerto con differenti configurazioni powertrain invece il pick-up elettrico proposto dalla società Rivian, azienda americana nata nel 2009 e specializzata nella produzione di veicoli elettrici e autonomi.
Presentato nel 2018 e introdotto sul mercato nel 2021, “R1T” è disponibile anche in versione suv “R1S” con lal quale condivide il 90 per cento dei componenti grazie all’utilizzo di un’unica piattaforma progettata specificatamente per fare da base a differenti configurazioni di veicoli. Tre i dimensionamenti del sistema propulsivo e di accumulo energia. 402 cavalli, 700 e 754 con batterie rispettivamente da 105, 135 e 180 chilowattora che definiscono autonomie dichiarate che vanno dai 370 ai 640 chilometri. Due i livelli di coppia. 560 newtonmetro per la configurazione da 402 cavalli, mentre per le altre due si eguagliano intorno al valore di mille 120 newtonmetro. Prestazioni queste ultime che definiscono una capacità di tiro intorno ai 50 quintali.
Pick-up elettrici, in pista anche le startup
Leggermente più compatto rispetto ai modelli sopra citati, la lunghezza stalla intorno ai 5 metri e mezzo, in termini di massa si allinea alla concorrenza attestandosi intorno ai 32 quintali con variazioni a seconda del tipo di batteria installata. Tra i pick-up elettrici proposti dai brand minori è entrato in produzione alla fine del 2022 “Endurance”, primo veicolo prodotto dalla startup Lordstown Motors in collaborazione con l’azienda taiwanese Foxconn.
Particolarità unica del modello l’architettura dei quattro motori elettrici sincroni a magneti permanenti integrati nei mozzi ruota in grado di offrire una potenza massima complessiva di 440 cavalli e una coppia in continuo di mille 500 newtonmetro. Il sistema è accoppiato a una batteria agli ioni di litio operante ad alto voltaggio da 109 chilowattora che dovrebbe sostenere l’autonomia del veicolo, secondo quanto dichiarato dalla Casa costruttrice, per 400 chilometri. Questo con la possibilità di ricaricare gli accumulatori utilizzando colonnine a corrente continua da 150 chilowatt fino all’80 per cento in meno di 45 minuti o in sei ore e mezza con wallbox di livello 2. Il carico utile massimo si attesta sui 500 chili mentre la capacità di traino di 36 quintali.
Pick-up elettrici, i competitor all’orizzonte
Oltre ai modelli fin qui citati al palcoscenico del segmento pick-up a propulsione elettrica si stanno affacciando diverse realtà più o meno strutturate e con proposte la cui concretezza è ancora tutta da dimostrare. Tra queste in primis va citata Tesla e il suo “Cybertruck”. Sebbene proposto nel 2018 il progetto ha visto uno slittamento della commercializzazione, ora fissata per il 2024. Non a caso il portale online di tesla offre solo la possibilità di rimanere aggiornati sui futuri sviluppi del progetto che, a livello powertrain, dovrebbe prevedere tre differenti soluzioni.
Con motore elettrico singolo a trazione posteriore da 400 chilometri di autonomia, con doppio sistema propulsivo “Dual Motor” a trazione integrale da 480 chilometri di autonomia e, infine, con un sistema “Tri motor” a trazione integrale da oltre 800 chilometri di autonomia. Dovrebbe inoltre essere originale l’architettura strutturale, basata su un telaio monoscocca integrante il pacco batteria e chiuso all’interno di pannelli di acciaio inox laminato a freddo da tre millimetri di spessore. A condividere l’anno di presentazione di “Cybertruck” c’è poi il Bollinger “B2”, pick-up dalle linee squadrate e dall’approccio progettuale minimalista proposto dalla strat-up Bollinger Motor. Proposto nel 2020 riuscì ad attrarre ampio interesse vedendo l’azienda raggiungere le 50 mila prenotazioni prima di sospendere a tempo indefinito il progetto e restituire tutti i depositi agli interessati per dedicarsi ai veicoli medium-duty. Ora il progetto che potrebbe essere ripristinato grazie all’acquisizione di Bollinger Motor da parte della start-up Mullen Automotive per 148 milioni di dollari.
Sulla carta “B2”, così come la versione suv “B1”, avrebbe dovuto disporre di un powertrain con singolo motore elettrico da 14 cavalli e trazione integrale. Rimangono infine per ora solo dichiarazione di intenti gli annunci di Toyota e Kia riguardo allo sviluppo di propri modelli di pick-up elettrici. La prima avrebbe in serbo il modello “Tacoma Electric”, atteso, almeno a livello prototipale, per il 2024. Kia invece ha dichiarato di voler mettere in commercio entro il 2026 ben due modelli dei quali per ora non sono state rilasciate immagini o informazioni a eccezione di una bozza di rendering. Ipotizzabile che i nuovi veicoli vengano sviluppati sulla base della nuova piattaforma “Integrated Modular Architecture” che Hyundai Motor Group metterà in campo a partire dal 2025 per sostituire la piattaforma “e-Gmp” utilizzata per i modelli full electric dei marchi.
Rivoluzione nel 2024
In ritardo rispetto ai diretti concorrenti il marchio Ram punta a recuperare velocemente la propria posizione di riferimento tecnologico all’interno del mercato americano dei pick-up elettrici prevedendo nel 2024 il lancio di “1500 Rev”, sigla che abbrevia il termine “Revolution” utilizzato per identificare la versione concept presentata in anteprima in occasione dell’ultimo Ces di Las Vegas.
Veicolo strutturato sulla base della piattaforma “Stla” di Stellantis, appositamente progettata per equipaggiare le nuove generazioni dei veicoli elettrici light-duty proposti dai brand del Gruppo, “1500 Rev” dispone di pacchi batteria di grandi dimensioni e offre ampi spazi abitativi proprio grazie alla lunghezza del pacco batterie che porta le dimensioni esterne a sfiorare i sei metri di lunghezza rispetto ai cinque metri e ottanta che contraddistinguono le versioni con motori a combustione.
Sebbene non abbia ancora diramato dati ufficiali riguardo le prestazioni del powertrain e l’operatività del veicolo, Stellantis ha affermato che sarà caratterizzato da autonomie, capacità di carico e di traino superiori a quelle dei diretti concorrenti permettendo anche minori tempi di ricarica, tali da permettere in 10 minuti di recuperare oltre 160 chilometri di autonomia, grazie a batterie operanti a 800 volt e in grado di assecondare l’utilizzo colonnine operanti a 350 chilowatt. Attesa quindi una potenza superiore ai 750 cavalli offerti da “Silverado Ev” e coppie superiori ai mille 200 newtonmetro.
Per ora però l’unica conferma è che il nuovo veicolo sarà equipaggiato con un sistema di trazione integrale sostenuto da un’unità propulsiva elettrica dedicata per ciascun assale. Integrale anche il sistema di sterzo che vedrà le ruote posteriori ruotare di almeno 15 gradi per aumentare la manovrabilità del veicolo. Certa anche la presenza di un assistente di guida virtuale basato su algoritmi di intelligenza artificiale in grado di offrire, oltre a una modalità di guida autonoma di livello tre durante la quale il volante viene retratto per offrire maggiore spazio al guidatore, anche una modalità “ombra” che consentirà al veicolo di seguire autonomamente il conducente nel momento in cui quest’ultimo cammini davanti al veicolo seguendone i comandi vocali.
Da vedere se sarà invece offerto di serie o in optional il caricatore robotico con tecnologica induttiva in grado di muoversi autonomamente intorno al veicolo allineandosi sotto lo stesso nel momento in cui è necessario effettuare la ricarica. Confermati invece il bagagliaio anteriore “frunk” e il pianale estensibile nel cassone al fine di accogliere carichi fino a una lunghezza di cinque metri e mezzo. Oltre al design originale delle portiere che grazie all’apertura a 90 gradi e l’inversione delle cerniere per gli elementi posteriori permette di eliminare i montanti centrali enfatizzando gli spazi di accesso all’abitacolo.
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Titolo: Speciale pick-up elettrici
Autore: Redazione